La sequenza coreografica

La sequenza coreografica è probabilmente l’elemento in cui la soggettività di giudizio raggiunge il suo massimo. Questo è quanto dice il regolamento della stagione 2018-2019:

Doveva essere creativa e originale, essere in sintonia con la musica, essere eseguita senza sforzo e con una buona energia, avere una buona copertura del ghiaccio e i movimenti dovevano essere eseguiti con precisione, e con un buon controllo del corpo. Frasi che dicono tutto e niente, perché come si può controbattere a un giudice che reputa una sequenza coreografica creativa, o non creativa? In passato, anche se non posso postare le parole precise perché purtroppo non ho tutti i regolamenti, la sequenza coreografica doveva coprire l’intera pista. Non per nulla nel 2012 a Skate America, uno dei peggiori liberi eseguiti da Hanyu, la sequenza coreografica gli è stata annullata. Dopo una brutta caduta sul triplo flip, la terza caduta del programma, ha faticato molto a rialzarsi, ha perso tempo a rientrare nel programma, non ha coperto l’intera pista con la sequenza coreografica e l’elemento è giustamente andato a 0. Il protocollo di gara si trova qui: http://www.isuresults.com/results/gpusa2012/index.htm. Ora no, basta “good ice coverage”, perciò se per un giudice va bene che il pattinatore rimanga in un angolo della pista, può assegnare il bullet. Siccome però anche queste richieste sembravano troppo specifiche, il regolamento per la stagione 2019-2020 è ancora più vago:

In quest’immagine ho montato insieme due estratti della Communication No. 2254 – SINGLE & PAIR SKATING –  Levels of Difficulty and Guidelines for making Grade of Execution, season 2019/2020. Di fatto ora la sequenza coreografica non deve più essere creativa e originale, basta che contenga uno solo dei due aspetti, e della buona copertura della pista ce ne possiamo pure dimenticare, purché ci sia un interesting pattern. Su quest’immagine tornerò, ma prima facciamo un salto indietro nel tempo.

Già con il vecchio codice dei punteggi la sequenza coreografica a volte riceveva valutazioni davvero assurde. L’esempio deriva da una gara poco nota, in cui Hanyu ha eseguito un programma discreto ma non eccezionale, almeno se andiamo a vedere i voti che ha ricevuto, nessun +3 unanime quando in precedenza ne aveva ricevuti 20 (ok, se voglio so fare statistiche su tutto). I +3 unanimi di Hanyu prima della gara in questione sono questi:

3A, SP, Cup of China 2014

3A, SP, Autumn Classic International 2015

StSq2, FS, Autumn Classic International 2015

3A, SP, Skate Canada 2015

3A+2T, FS, NHK Trophy 2015

ChSq1, FS, NHK Trophy 2015

4S, SP, Grand Prix Final 2015

4T+3T, SP, Grand Prix Final 2015

StSq3, SP, Grand Prix Final 2015

4S, FS, Grand Prix Final 2015

4T, FS, Grand Prix Final 2015

3A+2T, FS, Grand Prix Final 2015

ChSq1, FS, Grand Prix Final 2015

4S, SP, World Championship 2016

3A, SP, World Championship 2016

StSq3, SP, World Championship 2016

StSq4, SP, Autumn Classic International 2016

3A, SP, NHK Trophy 2016

StSq4, SP, Grand Prix Final 2016

3A, SP, Four Continents Championship 2017.

Con precedenti di questo tipo, devo supporre che al Campionato del Mondo 2017 il libero di Hanyu sia stato scarsotto per i suoi standard, non ha ottenuto il +3 unanime su nulla. E in seguito, con il codice di punteggi +3/-3, quindi in sole quattro gare, un World Team Trophy, un Autumn Classic International, una Rostelecom Cup e un’Olimpiade avrebbe ricevuto altri dieci +3 unanimi, uno per la sequenza coreografica, due per passi di livello 4, uno per una trottola sempre di livello 4, tre per il triplo Axel, due per il quadruplo Salchow e uno per il quadruplo toe loop.

Nel libero del Mondiale 2017 dei 117 voti disponibili a Hanyu sono stati assegnati 30 +3, 70 +2, 16 +1 e uno 0, quindi sì, è stato bravino ma non esageriamo. Questo il protocollo di gara, nella versione con le informazioni aggiuntive di SkatingScores:

Se vi interessa il protocollo ufficiale si trova qui: http://www.isuresults.com/results/season1617/wc2017/.

C’è un motivo per cui ho lasciato nell’immagine anche il protocollo di Uno, ma ci arriverò a breve. Prima noto i voti nei components assegnati a Hanyu da due giudici – per la verità in quattro gli hanno preferito un altro pattinatore, ma non so se avrò mai il tempo di andare a guardare anche il comportamento dell’ucraino Igor Fedchenko (che a livello tecnico ha preferito Jin) e dell’inglese Margaret Worsfold.

Guardiamo la classifica dopo il programma corto – e non entro nel merito di come si sia arrivati a questa classifica – e teniamo presente che Hanyu è stato il primo a scendere in pista nell’ultimo gruppo del libero, quindi tutti i suoi avversari dovevano ancora pattinare e non si sapeva cosa avrebbero fatto.

1 Javier Fernandez ESP 109,05 -10,66
2 Shoma Uno JPN 104,86 -6,47
3 Patrick Chan CAN 102,13 -3,74
4 Boyang Jin CHN 98,64 -0,25
5 Yuzuru Hanyu JPN 98,39 ——
6 Nathan Chen USA 97,33 +1,06

Ovviamente la penultima colonna indica il punteggio dei pattinatori, l’ultima indica il distacco che separava Hanyu dal pattinatore in questione. Un recupero su Fernandez, vincitore delle ultime due edizioni del Campionato del mondo, sembrava molto difficile. Non impossibile, ma il distacco era tanto, la differenza tecnica non così grande, e per essere superato Javi avrebbe dovuto commettere almeno un errore grave, o diversi più piccoli. Non per nulla Daniel Delfa – sì, lo stesso giudice presente ai Giochi olimpici del 2018 e che nel programma corto, il solo che ha giudicato, è stato molto generoso con Fernandez e severo con i suoi diretti rivali, Uno e Jin, come potete vedere nello schema presente nell’articolo dedicato a Lorrie Parker – con i voti di Hanyu (TES o PCS non fa differenza) è stato uno dei più severi.

Chi è stato l’unico più severo di Delfa? Il canadese Josef Lukasik, e forse non è un caso che fra coloro che lottavano con Hanyu per una medaglia ci fosse il canadese Patrick Chan. Nonostante Chan fosse in vantaggio di quasi quattro punti grazie a un migliore programma corto, la differenza tecnica ormai esistente fra i due poneva Hanyu nel ruolo di favorito. Magari prima o poi guarderò davvero questo protocollo, ma se ancora non lo avete visto e volete capire di quanto è stato sottostimato il programma di Hanyu guardate questo video. Guardatelo su youtube, non sul mio blog, in modo da ringraziare chi ha fatto questo lavoro straordinario alzando il numero delle visioni del video:

Va bene, torniamo alla sequenza coreografica. Chi sono stati i migliori? Per i giudici la classifica sul singolo elemento è questa:

Misha Ge 2,10

Javier Fernandez 1,70

Patrick Chan; Jason Brown 1,60

Shoma Uno, Deniss Vasiljevs 1,50

Yuzuru Hanyu 1,40

Insomma, sei pattinatori hanno eseguito sequenze migliori di quella di Hanyu. Non le ho guardate tutte, mi sono limitata a quella di Shoma Uno. Fra l’altro Uno ha ottenuto un +3 unanime (quasi, c’è un +1, ma il voto più alto e quello più basso non si contano, e nelle statistiche sul GOE massimo considero il GOE finale, non guardo se c’è un solo voto inferiore, altrimenti non esco più dai numeri) sulla combinazione triplo Axel-triplo toe loop, e vorrei davvero capire da quando il triplo Axel di Uno è migliore di quello di Hanyu. Non dico che Hanyu sia sempre perfetto, ero sugli spalti quando la stanchezza gli ha fatto trasformare una prevista sequenza triplo Axel-triplo Axel in un Axel singolo, ma quando non ci sono problemi, come a Helsinki, nessuno ha un triplo Axel paragonabile al suo.

Questa è la sequenza coreografica di Uno:

Ho fatto uno screenshot ogni volta che Uno ha fatto qualche movimento, partendo da quando esce dal triplo Salchow, a 4:27 del video, a 4:50, quando entra nella trottola. Sono 23 secondi di una sequenza che comprende un cantilever di due secondi, una posizione che potrebbe essere una luna, se non fosse che è l’ingresso del cantilever, il cantilever appunto, due twizzle, un saltino e, se non mi sono persa nulla, cinque passi fra choctaw e incrociati. Una precisazione: sto ancora imparando a distinguere i passi, io faccio del mio meglio ma se voi notate errori segnalatemeli in modo che io possa correggere il testo rendendolo più preciso e imparare qualcosa.  Non è mai troppo tardi per imparare cose nuove. Per Hanyu il lavoro sugli screenshot è stato molto più lungo, un po’ perché la sua sequenza è più lunga, 29 secondi, ma soprattutto perché era sempre lì a fare qualcosa, e io dovevo fare più screenshot per un solo secondo di programma. A 4:18 abbiamo l’uscita dalla trottola, a 4:47 inizia la preparazione del triplo Lutz.

In questo tempo abbiamo un hydroblade di 3 secondi, una layback Ina Bauer di tre secondi, un twizzle, una luna, tre mohawk, una strisciata (lunge), tre saltini,  due cross roll, 12 passi semplici fra chochtaw, chasse, tre di valzer (three), cambi filo e quattro incrociati (tre per prendere velocità prima della Ina Bauer, uno per prendere velocità prima del Lutz). Rispetto a Uno c’è una maggiore lunghezza, raddoppiano i “moves in the field” (ma la differenza di tempo è ancora maggiore, 2 secondi per il cantilever di Uno, tre secondi ciascuno per hydroblade e layback Ina Baer, con quest’ultima che è complicata anche da movimenti delle mani a tempo con la musica), ci sono più passi, sia semplici che difficili, e sono più ravvicinati, però certo, la sequenza coreografica di Uno meritava un voto più alto.

Con premesse di questo tipo, che voti possiamo aspettarci per le sequenze coreografiche? Io direi voti molto fantasiosi, come quello che ha ricevuto Nathan Chen nell’ultima finale di Grand Prix. Con lui non riprendo l’intera sequenza, mi limito a un singolo momento.

Dagli screenshot non si capisce, sarebbe stato meglio inserire alcuni secondi di video, ma io non so tagliare i video. So scrivere, me la cavo con i numeri, ma io e la tecnologia non ci conosciamo, il montaggio degli screenshot è il massimo che riesco a fare. E non ho voglia di inserire un video di Chen, ma voi andate a cercare il suo programma, se non lo avete ancora guardato. In questo punto Chen inciampa. Nulla di troppo grave, non cade, non mette mani a terra, ma l’inciampo c’è. Ora pensiamo ai requisiti della sequenza coreografica, la seconda immagine di questo post.

1) creativity and/or originality
2) element matches the music and reflects the concept/character of the program
3) effortless throughout with good energy, flow and execution
4) good ice coverage or interesting pattern
5) good clarity and precision
6) excellent commitment and control of the whole body

L’1 diciamo che è soddisfatto. A me questa sequenza coreografica non piace, ma rientriamo nei gusti personali e che un giudice assegni questo bullet ci sta. Il 2 non può esserci, nel momento in cui inciampa non c’è più connessione con la musica. Il 3 non c’è, se uno inciampa ciò che fa non è effortless. Il 4 può essere soddisfatto grazie a quell’or, se per il giudice il percorso è interessante, che importanza ha quanta pista copre? Il 5 non c’è, torniamo al discorso dell’inciampo, non è preciso. Il sei è assente, sempre per l’inciampo manca il controllo del corpo. Due requisiti presenti, +2.

Ora guardiamo gli aspetti negativi. Niente cadute, ok. Per la musica non toglierei nulla, l’inciampo c’è stato ma non così grande da dire che meritasse ulteriori deduzioni per aver perso il contatto con la musica, basta non dare bullet positivi. I movimenti coreografici non mancano, che a me non piacciano conta poco, qualche movimento lo fa. Stumble, cioè inciampo, da -1 a -3. L’inciampo c’è stato, ma visto che non è stato troppo grande mi limito al -1. Per perdita di controllo o mancanza di energia nulla da ridire, per il controllo vale lo stesso discorso della musica, e l’energia c’era. Scarsa qualità dei movimenti è un altro problema che non c’è, ciò che ha fatto Chen è sufficiente a non fargli ricevere bullet positivi ma non così grave da fargliene ricevere di negativi. Mancanza di creatività è un altro problema che non c’è. Tiriamo le somme, +2 come aspetti positivi, -1 come aspetti negativi, la sequenza coreografica di Chen è da +1. Ecco il protocollo:

Tutti molto bravi ad applicare il regolamento. Secondo me se l’ISU volesse avrebbe gli estremi per convocare i giudici uno per uno e chiedere una spiegazione. Ricordiamo chi sono:

Visto che con uno screenshot i nomi non sono rintracciabili nelle ricerche, li trascrivo: Anthony Leroy (FRA), Wei Shi (CHN), Elisabeth Binder (AUT), Olga Kozhemyakina (RUS), Mami Maeda (JPN), Walter Toigo (ITA), Wendy Enzmann (USA), Salome Chigogidze (GEO), Deborah Islam (CAN). Come potete immaginare, alcuni di questi nomi sono nel mio elenco di giudici da controllare. Nel mio, non in quello dell’ISU, che non fa controlli neppure sulle anomalie più evidenti. Un esempio? Campionato del mondo Junior dello scorso marzo, questo è il protocollo di gara del libero di Yuma Kagiyama:

Bello il voto in skating skills del giudice 2, il canadese Jerome Poulin, vero? In questo caso sono convinta che non ci sia malafede, credo che il giudice abbia semplicemente sbagliato a schiacciare il tasto, e per fortuna, vista la differenza nei punteggi, questo singolo voto non è stato determinante per il risultato finale. La mia domanda è: come mai non se n’è accorto nessuno? Non è stata chiesta una correzione al giudice durante la gara, non è stato fatto niente dall’ISU dopo la gara. Se l’interesse ad avere voti corretti è questo, allora non c’è speranza.

Torniamo alla sequenza coreografica. Nella stagione 2017-2018 il GOE massimo ottenibile era di 2,10, nella stagione 2018-2019 il GOE massimo ottenibile era 2,50. Cosa ci possiamo aspettare da un cambiamento di questo tipo? Una crescita generale nei punteggi. Per verificare se la teoria corrisponde alla realtà, sono andata a prendere i 24 atleti che hanno partecipato al Campionato del mondo 2019 e ho confrontato il punteggio medio dell’intera stagione fra la stagione 2017-2018 e la stagione 2018-2019. Ho potuto confrontare i dati solo per 23 di loro, visto che Vladimir Litvintsev non ha disputato competizioni internazionali senior nella stagione 2017-2018. Per tutti ho inserito i dati, per i primi 12, i due gruppi migliori, ho fatto anche il grafico, perché il colpo d’occhio è carino. Questo è quello che è emerso:

Hanno tutti valori in crescita, tutti tranne due, Julian Zhi Jie Yee, il pattinatore che può ringraziare il pannello tecnico olimpico per la sua straordinaria abilità nel notare i sottoruotati, e Hanyu. Ma il nuovo codice di punteggi non avrebbe dovuto premiare la qualità e quindi favorirlo? A me sembra che uno degli effetti di questo punteggio sia stata una maggiore difficoltà nel confrontare i voti fra una stagione e l’altra, cosa fattibile solo se si ha tempo, voglia, e abbastanza fantasia per capire come ragionare su numeri così diversi, e che ha favorito la nascita di certi giochetti poco simpatici.

La tabella non è aggiornata all’ultima stagione, l’avevo realizzata qualche tempo fa e mi serviva per un discorso legato alla prima stagione post olimpica, ora l’ho semplicemente riutilizzata. Nell’ultima stagione il voto di Hanyu è tornato a crescere, ma è rimasto comunque inferiore a quello di Chen, capace di prendere una valanga di +5 anche quando inciampa. Misteri dei voti ISU…

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