Jon Jackson: On Edge/7. Giochi di potere

I’m sorry, but this time I will write in Italian. To write in English is demanding, and on certain topic I can’t find the right concentration. This is the aftermath of the 2002’s scandal, with the rise to the power of certain people that we know well. The quotes from Jon Jackson’s On Edge are in English.

Nel 2002 il pattinaggio artistico ha dovuto affrontare la sua crisi più grande. Questa è l’unica volta in cui un giudice ha pubblicamente ammesso di aver manipolato il risultato di una gara (anche se poi ha provato a ritrattare, a dire che la confessione le era stata estorta da persone che l’avevano costretta a dire cose che non erano mai accadute), e la confessione è arrivata nella gara più importante, i Giochi olimpici.

I fatti li conosciamo: un giudice francese, Marie-Reine Le Gougne, ha dichiarato di aver assegnato il primo posto nella gara delle coppie di artistico alla coppia russa e non a quella canadese, che aveva eseguito un programma migliore, a causa delle pressioni subite dal presidente della sua federazione, Didier Gailhaguet. Con la vittoria andata ai russi per 5 preferenze a 4, anche un solo voto è stato determinante.

Perché la federazione francese ha deciso di aiutare quella russa? L’ISU non ha una risposta a questa domanda, gli unici sospesi, per soli tre anni, sono stati Le Gougne e Gailhaguet, ma le indagini (di fatto solo la registrazione della confessione) si sono fermate a loro. Io ricordo vagamente le polemiche dell’epoca, a Giochi olimpici ancora in corso di svolgimento, e in seguito sono state trovate prove (per caso, perché la polizia italiana stava indagando su altro e, fra l’altro, si è imbattuta nella vicenda olimpica, non certo per indagini dell’ISU) del coinvolgimento russo nella vicenda. Questo è stato un voto di scambio: i francesi avrebbero aiutato i russi a vincere l’oro nelle coppie di artistico superando i canadesi, in cambio i russi avrebbero aiutato i francesi a vincere l’oro nella danza superando gli italiani. Anche senza accordi i francesi avrebbero vinto comunque, gli italiani sono arrivati terzi anche perché nella danza libera sono caduti, ma l’accordo c’è stato anche se l’ISU, e il suo presidente dell’epoca Ottavio Cinquanta, hanno fatto finta di nulla. Per loro la cosa più importante era nascondere lo scandalo, evitando che si allargasse troppo.

Cinquanta was not going to give up on attempting to cover up the scandal, right to the bitter end. Then, once he realized that his resistance was futile, all his attention focused on the easily targeted French, still providing for the coverup of the Russian side of the deal to go completely unchallenged. (Pagg. 224-225)

Perché Gailhaguet avrebbe manipolato il risultato della gara? L’ISU non ha una risposta. Dopo il processo è arrivato il momento delle elezioni per i ruoli più importanti all’interno dell’ISU.

David Dore, a Canadian, unseated Katsu Hisanaga for vice-president of Figure Skating. Katsu had been one of the council member who fought a hard battle to keep the corruption investigation moved forward, as had Canadian Joyce Hisey, unseated in her position by the election of David Dore, as no two members of the same country can serve on the council. (Pag. 226)

[Edit: un’amica giapponese mi segnala che il nome corretto di Hisanaga è Katsuichiro e non Katsu, quindi Jakson ha sbagliato a scrivere il nome. L’amica mi ha anche mandato il link a un testo che racconta qualcosa di ciò che è successo. Il testo è in giapponese, ma con il traduttore automatico – dal giapponese all’inglese, non all’italiano – bene o male si riesce a capire il senso di ciò che c’è scritto, e non è una lettura confortante].

Quindi Hisanaga, che avrebbe voluto continuare le indagini, non è stato rieletto nel Consiglio dell’ISU, e Hisey è stata fatta fuori sfruttando il regolamento. Il regolamento del pattinaggio non è affascinante solo per quanto riguarda le gare, ma anche per quanto riguarda la politica. Se uno sa fare bene le sue mosse, può ottenere il risultato voluto senza sporcarsi le mani. Da regolamento nessuna nazione può avere due rappresentanti nel Consiglio dell’ISU. È in questo modo che è stata fatta fuori Sonia Bianchetti Garbato: nel momento in cui l’italiano Ottavio Cinquanta è stato eletto presidente dell’ISU, lei ha perso la possibilità di candidarsi per un altro ruolo, indipendentemente dalle sue competenze. Dore vicepresidente? Hisey perde automaticamente il suo posto. Che poi Bianchetti Garbato negli anni ’90 e Hisey all’inizio del millennio, volessero gare corrette e fossero per squalifiche severissime ai giudici scorretti, è un dettaglio. Ma perché Dore come vicepresidente?

David Dore, the most tenured and one of the highest-ranking officials in Canada, but who was misteriously absent during the Pair freeskate at the Olympic Games, unseated the two council members who stood against the corruption. Rewind. One of the most highest ranking officials in Canada, and mysteriously he was absent at what could have been the biggest moment in Skate Canada history, the Pair event at the 2002 Olympics. Why he wasn’t in Salt Lake? What had David Dore known that the rest of us had not? (Pag. 226)

Suppongo che uno dei più importanti membri della federazione canadese avesse di meglio da fare che andare ad assistere a una gara in cui una coppia canadese poteva vincere l’oro. Sarebbe stato il terzo per il pattinaggio artistico canadese, dopo l’oro di Barbara Ann Scott nel 1948 e quello di Barbara Wagner/Robert Paul nel 1960. Dopo quell’anno erano arrivati diversi argenti e bronzi, ma nessun oro. Dore però non era lì, o aveva di meglio da fare o aveva motivo di supporre che per il pattinaggio canadese quello non sarebbe stato un momento storico.

La lista dei cambiamenti non si ferma qui. Phyllis Howard, il membro della federazione statunitense che avrebbe dovuto difendere gli interessi di Ina/Zimmerman, che secondo Jackson sono stati ingiustamente penalizzati con valutazioni assurde, e che invece ha detto che era meglio non protestare perché c’erano in ballo questioni più importanti, è stata eletta nel Consiglio dell’ISU. In effetti lei personalmente aveva in ballo questioni più importanti.

Courtney Jones, colui che ha ritenuto assurde le proteste dei danzatori dopo il Mondiale del 2002, ha conservato il suo posto nel Consiglio.

La britannica Sally Stapleford, la prima (ma non l’unica) a sentire la confessione di Le Gougne, ha perso il suo posto a capo della Commissione tecnica. A sostituirla è stato eletto il russo Alexander Lakernik, già Assistant Referee nella gara delle coppie di artistico di Salt Lake City, e (a differenza del Referee Ron Pfenning) convinto, anche dopo la confessione di Le Gougne, che tutto si sia svolto secondo la massima correttezza. Lakernik, ricordo, attualmente è vicepresidente dell’ISU per il pattinaggio artistico.

La svedese Britta Lindgren, presente al fianco di Stapleford nel momento della prima confessione di Le Gougne, si è candidata per un posto nel Comitato Tecnico ma non è stata eletta.

Per contro l’ucraino Vladislav Pethukov, che a Salt Lake City era stato fra coloro che avevano assegnato il primo posto alla coppia russa e che nel 2015 sarebbe stato sospeso, è stato eletto ed è entrato a far parte del Technical Committee.

Italian Fabio Bianchetti, in reward for proving to the Russian that he would play ball by giving Michelle Kwan presentation marks lower than Slutskaya, was also elected to the technical committee, apparently by the same bloc that elected Pethukov. (Pag. 227)

Jackson si riferisce al Campionato del mondo 2002, dove, con l’eccezione del giudice bielorusso, che ha assegnato 5.9 a entrambe, tutti i giudici che hanno assegnato il primo posto a Slutskaya le hanno assegnato un voto più alto nella presentazione. Ho indicato i voti a Kwan, il nome dei giudici, e il fatto che Bianchetti sembri prestare molta attenzione ai desideri di Lakernik pure ora, qui.

L’unica nota positiva, secondo Jackson, è stata la conferma di Ron Pfenning nel comitato tecnico.

Ci sono state anche le votazioni per l’adozione del nuovo sistema di punteggio, votazioni a cui hanno partecipato pure i membri dell’ISU che si occupano del pattinaggio di velocità. Di solito le questioni tecniche sono divise fra le due discipline, perché solo chi è esperto è in grado di valutare correttamente le questioni tecniche. In questo caso hanno votato anche i membri del pattinaggio velocità. Non dubito della loro buona fede, ma con Ottavio Cinquanta che proviene dalla velocità, quante probabilità c’erano che persone del suo ambiente andassero contro i suoi desideri? Non sto discutendo neppure la validità del nuovo codice di punteggi, ma Jackson, come già Bianchetti Garbato, ha sottolineato come Cinquanta avesse ripetuto un’infinità di volte che la sua era solo una proposta. Chi ha dato parere positivo lo ha fatto sapendo di approvare una proposta, un progetto, ma, quando sono stati pubblicati i verbali della riunione, il progetto era diventato una modifica del regolamento. Il nuovo codice di punteggi è nato in modo illegale. Non dico che bisognerebbe tornare al 6.0, ma quando i cambiamenti vengono attuati infrangendo le regole c’è da stare attenti. Di fatto è possibile falsare i risultati delle gare anche con il codice di punteggi attuale, è solo cambiato il modo in cui operano i giudici. Se l’ISU vuole risultati corretti, deve sorvegliare attentamente l’operato dei giudici in tutte le gare e punire severamente chi è scorretto, non fare finta di nulla.

Mentre Jackson è alle prese con il progetto della World Skating Federation, in Italia viene arrestato un mafioso che ha contribuito a determinare il risultato della gara di danza.

Alimzhan Tokhtakhounov had bragged, in a phone call recorded by Italian police, to a gentleman identified only as “Chevalier”, as to having contacted as many as six judges to help fix the Ice Dance competition. It was his hope that by fixing the event, it would help secure him a French visa so he could return to where he had once lived. Nobody squawked louder or came to his defense faster than the Russians.

[…]

The Russian Federation was the first to cry foul, saying that they had nothing to do with any mobsters. They even got Anton [Sikharulidze] and Yelena [Berezhnaya] mixed up it again, with Anton threatening to sue all of american network television for showing their picture in connection with the man suspected of helping Russia fix the game. (Pag. 229)

Ok, abbiamo anche nome e cognome del mafioso arrestato, e pure una motivazione che va al di là del pattinaggio. Intorno a una medaglia olimpica ci sono in ballo un mucchio di soldi e di interessi, perciò chi è competente dovrebbe indagare fino in fondo. Per quanto riguarda eventuali legami fra qualche membro della federazione russa e la mafia, vado a ripescare un passaggio di questo libro che ho sottolineato, ma che in precedenza avevo saltato.

Just days before the Russian National Championships, in late December, 1999 World Figure Skating Champion Maria Butyrskaya was the victim of a car bombing, though she was unhurt. In 2002, just weeks before the Salt Lake Winter Olympic Games, the body of her boyfriend, Sergei Sterlyagov, was found shot dead in the woods. What had prompted these incredible attacks against this Russian figure skater Butyrskaya had suggested that she was tired of sharing her skating wealth with Russian mobster. (Pag. 209)

Non so quanto ci sia di vero, ma quest’affermazione fa nascere pensieri inquietanti. Tornando alla vicenda Tokhtakhounov, Jackson fornisce altri interessanti dettagli, ma per conoscerli vi invito a leggere il suo libro. Segue tutta una parte politico-organizzativa legata alla World Skating Federation, ai suoi propositi e alle persone coinvolte. Una menzione la merita l’aspetto economico.

In a 16-million-plus-dollar budget, U.S. Figure Skating spends about 1.6 million of it on its athletes, and run a surplus of over three million. The question is, where does the rest of the money go? (Pag. 247)

Un’ipotesi Jackson la fa. Quando c’è un qualsiasi tipo di votazione, ogni nazione appartenente all’ISU ha diritto a un voto.

The ISU doles out a great deal of money, in the name of “developing figure-skating”, to very small countries throughout the world to secure their votes in close election. (Pag. 241)

Il programma di sviluppo del pattinaggio usato come metodo di corruzione. Mi sa che servirebbero davvero molti tipi di controlli, superiori a quelli che posso fare io. Comunque se ora vediamo i giudici di una piccola (almeno dal punto di vista del pattinaggio) nazione dare voti allineati a quelli di chi stringe i cordoni della borsa, possiamo pure interrogarci sul perché quei voti sono arrivati. Jackson chiude il suo libro con la morte della federazione che lui e altri avrebbero voluto far nascere per ripulire il pattinaggio, qualcosa di cui ho parlato qui.

Sette post (più uno introduttivo) per commentare un unico libro. Forse chi dirige l’ISU dovrebbe leggere queste pagine e farsi qualche domanda. Magari si tratta solo di una vendetta di qualcuno che è stato cacciato fuori dall’ISU, ma io ho il sospetto che gran parte di quello che c’è scritto qui sia vero, e sono convinta che l’ISU abbia bisogno di una bella riforma.

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